Gil
- 05/09/2018 05:45:00
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Sì, Laura, chi ama desidera le carezze delle mani ovvero quelle "parole" damore divenute "carne", lingua damanti. Grazie, Laura, luce dalba...
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Laura Turra
- 05/09/2018 04:49:00
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La luce è ciò che ci permette di entrare in relazione con le cose, ma il vederle non è ancora farle proprie. Perché ci appartengano è necessario nominarle. Allora nel testo, quel suono che ora le labbra trattengono in un sussurro inudibile, dice di una distanza che permane. Si percepisce quale spessore abbia per il poeta il poter dire questo nome, ma ancore restano le lettere disseccate sulle labbra come un fiore che non sboccia o come carezze senza la promessa delle mani.
Gil, non so se ho interpretato correttamente i tuoi versi, ma mi hanno suscitato questi pensieri, venandoli lievemente di tristezza. Ti abbraccio forte
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